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OverviewPer la prima volta parlano i militari e le spie del Patto di Varsavia. Questo volume è strutturato come una raccolta di relazioni top secret, indiscrezioni spionistiche, lettere, finalmente accessibili grazie all'apertura degli archivi degli ex Paesi Socialisti. Parlano i cecoslovacchi, i rumeni, i russi, gli ungheresi e i tedeschi della DDR. Raccontano l'Italia della guerra fredda dal loro punto di vista. E finalmente i grandi scandali italiani assumono un significato politico molto chiaro, creando un'unica grande storia. Svariati giornalisti, militari, studenti nell'incertezza dell'Italia post-bellica avevano scelto di aiutare il Patto di Varsavia. Giornali molto famosi si prestavano a divulgare le misure attive del kgb, ovvero i depistaggi. Un piano ben strutturato riuscì a incolpare la NATO di aver sostenuto il terrorismo in Alto Adige. I militari italiani e americani non avevano segreti per il Kgb. Della base di Bagnoli, a Napoli, i cecoslovacchi avevano persino le piante planimetriche degli edifici. Pianificavano un'invasione al tempo della crisi di Sigonella, nel 1985, grazie a spie ben radicate nella sinistra del PSI. Tutti i piani di difesa militare d'Italia erano noti a kgb e Stasi fin dal 1973. Persino l'affare del dossieraggio del Sifar, telenovela infinita sui media italiani, non era un mistero all'est: era stato architettato a Praga, dove si conosceva da anni la prassi dei NOS; fin dal 1967 sapevano i retroscena dei fascicoli misteriosamente spariti. Altro ex Paese socialista che interferiva nelle vicende italiane era la Romania. Licio Gelli era socio in affari del dittatore Nicolae Ceausescu e la P2, secondo i più noti mass media rumeni, serviva per trasferire segreti di Stato a Mosca e custodire all'estero i fondi bancari della Securitate di Ceausescu. Si scopre che la strage di piazza Fontana vide tra gli accusati Giovanni Ventura, in realtà una ex spia della rete rumena Caraman, che probabilmente fu scoperta e costretta dai servizi segreti italiani a collaborare per far arrestare i suoi amici filocinesi. La bomba sarebbe quindi esplosa per un errore o per il tentativo di Ventura di screditare i Servizi occidentali. Il Kgb nei giorni precedenti alla strage inviò svariati rapporti alle nazioni del Patto di Varsavia su un piano pronto in Italia per un colpo di Stato. Il nome dell'operazione sarebbe ""Quirinale"" il Governo, entro gennaio 1970, avrebbe provocato scontri anche violenti, utilizzando filocinesi e anarchici come arma per instaurare un regime autoritario e senza la sinistra. Si scopre, ancora, con i documenti cecoslovacchi, che a metà degli anni Sessanta la DC italiana era spaccata in due, a causa delle manovre del Kgb per dividere i Paesi NATO e isolare la Francia gollista, appunto con la rete Caraman. L'Italia subì una forte influenza causata dalla disinformazione sovietica diretta contro la Francia e contro la NATO, con una parte della DC, fanfaniani e morotei, che si convinse ad abbandonare la NATO per cercare una posizione a metà strada tra est e ovest. Full Product DetailsAuthor: Massimo D'AgostinoPublisher: Independently Published Imprint: Independently Published Volume: 2 Dimensions: Width: 15.20cm , Height: 2.60cm , Length: 22.90cm Weight: 0.680kg ISBN: 9798262370153Pages: 514 Publication Date: 26 August 2025 Audience: General/trade , General Format: Paperback Publisher's Status: Active Availability: Available To Order ![]() We have confirmation that this item is in stock with the supplier. It will be ordered in for you and dispatched immediately. Language: Italian Table of ContentsReviewsAuthor InformationTab Content 6Author Website:Countries AvailableAll regions |