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Erminia Passannanti, vincitrice del premio Laura Nobile 1995, concentra nella sua scrittura l'aspirazione a ricomporre i frammenti che risale alla tradizione simbolistica e l'irruzione dell'onirismo di matrice surreale. I temi esistenziali si agitano sullo sfondo di una dimensione sociale e realistica pienamente assorbita nella scrittura. I modelli esulano dalla tradizione italiana; mentre decisiva appare l'influenza della poesia in lingua inglese, da Emily Brontë e Dylan Thomas a Sylvia Plath e Seamus Heaney dei quali l'autrice ha fornito importanti traduzioni in italiano). Molte le affinità con Amelia Rosselli, traduttrice, come Passannanti, della Plath e autrice di poesie composte in inglese. Di che cosa parlano queste poesie, e di che cosa parla ciascuna di esse? L'ordine della metafora sovrappone oggetti diversi e inconciliabili, mette dentro il recinto delle proporzioni e delle categorie presenze improprie e sconcertanti. E' un effetto a volte perfino surreale, mediato da una predilezione per il mondo onirico: e d'altra parte, si legge in Sette e trenta, sotto le direttive di Morfeo/ mi comporto benissimo. Nessun dislivello. Nei sogni le cose stanno fuori posto, fuori del posto che la luce diurna avrebbe assegnato loro. Fuori posto diventano visibili, come ha ricordato Guido Guglielmi parlando di questa poetessa; e diventano capaci di sprigionare un significato nuovo, l'unico che interessi: devo io/ giungere al confine inconsueto del vero/ allo sconfinamento del senso (In prossimità di..., un testo illuminante al proposito). (Dalla ""Prefazione"" di Pietro Cataldi)

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9798299057904

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