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Overview"Negli ultimi anni si sono moltiplicati i segnali di scomposizione dell'ordine politico, economico e istituzionale che hanno contrassegnato il mondo liberale degli ultimi decenni. Questo modello di ordine, concepito alla fine della Seconda guerra mondiale e definitivamente consacrato con la fine della Guerra fredda, si componeva di diversi strati in combinazione strettissima fra loro. Gli avvenimenti dell'11 settembre 2001 e, con portata ancora maggiore, della grande crisi economico-finanziaria del 2008-2009, hanno rappresentato due grandi scosse di avvertimento di questo mondo precipitosamente celebrato all'indomani del riassorbimento della lacerazione politica e ideologica del Novecento, nuovo ordine che è stato investito da un vero e proprio terremoto politico, di cui la proliferazione dei populismi rappresenta solo la manifestazione più superficiale. In questo quadro di riassestamento globale, è rientrata in discussione la configurazione dei singoli ordini regionali, stabiliti e definiti dal processo di globalizzazione, fino al caso estremo del totale collasso dell'ordine mediorientale, che rappresenta la punta dell´iceberg si un piú ampio fenomeno di crisi generale dell'ordine politico, una variegata contestazione di legittimità che ha investito lo stesso orientamento liberale dell'ordine post-bipolare, con conseguenze potenzialmente distruttive sulla tenuta del tessuto multilaterale della convivenza internazionale, delle organizzazioni internazionali e persino dell'assetto istituzionale dei singoli stati. E lo scenario di una progressiva divaricazione tra democrazia e liberalismo definisce anche per questo un rischio concreto, e non solo un'ipotesi accademica. Naturalmente la crisi odierna può essere considerata solo come una crisi nella democrazia, che riguarda cioè solo alcuni aspetti del funzionamento delle democrazie liberali, e non come una crisi della democrazia, tale cioè da minacciarne le fondamenta. Tra le varie forze che hanno contribuito alla deriva illiberale nel mondo occidentale, tre sembrano essere particolarmente importanti: una globalizzazione economica non sufficientemente governata nel suo impatto polarizzante delle società; alcuni esiti non intenzionali della rivoluzione digitale; e la trasformazione della soggettività politica. Non si vedono modi di migliorare queste prospettive che non prevedano un ritorno a un clima di maggior cooperazione globale e a una rilegittimazione del multilateralismo che è oggi in grave crisi politico-istituzionale. Anziché scappare dai problemi economici con chiusure commerciali e aggressioni/divisioni politiche occorrerebbe muoversi il più insieme possibile su due fronti principali: un ""nuovo welfare"" che affronti meglio le fragilità emerse negli ultimi decenni e un nuovo controllo/riforma sulla finanza privata e pubblica che ne faccia un vero aiuto allo sviluppo equilibrato e sostenibile anziché una droga per nascondere temporaneamente gli squilibri e le inefficienze. Per evitare una fine troppo costosa di un mondo economico che ha a lungo camminato incautamente, non si deve rinnegarlo ma rinnovarlo individuandone i punti critici e facendone oggetto di collaborazione anziché pretesto per divisioni e pericolosi giochi a somma zero." Full Product DetailsAuthor: Alberto RavizzoliPublisher: Independently Published Imprint: Independently Published Dimensions: Width: 15.20cm , Height: 0.70cm , Length: 22.90cm Weight: 0.177kg ISBN: 9798390119259Pages: 126 Publication Date: 04 April 2023 Audience: General/trade , General Format: Paperback Publisher's Status: Active Availability: In Print ![]() This item will be ordered in for you from one of our suppliers. Upon receipt, we will promptly dispatch it out to you. For in store availability, please contact us. Table of ContentsReviewsAuthor InformationTab Content 6Author Website:Countries AvailableAll regions |